La notizia della istituzione di una Commissione di indagine, su quanto avvenuto dallβinizio della pandemia in tutti gli istituti penitenziari, annunciata dalla Ministra Cartabia Γ¨ una buona iniziativa purchΓ© essa sia davvero larga e soprattutto senza zone dβombra. Il documento dell’Osservatorio Carcere (SCARICA)
LβISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE DI INDAGINE SU QUANTO ACCADUTO IN TUTTI GLI ISTITUTI PENITENZIARI Eβ UTILE PURCHEβ SIA LARGA E SOPRATTUTTO SENZA ZONE DβOMBRA
Pur consapevoli dellβalto profilo e competenza dei componenti individuati dalla Prof. Cartabia, non possiamo omettere di sollecitare la Ministra a eliminare, in radice, ogni eventuale zona dβombra e soprattutto a rendere, attraverso lβallargamento a figure esterne al Dap stesso β come possono essere espressioni del mondo della magistratura di sorveglianza, dellβavvocatura penalistica, dei garanti e del mondo accademico, per quanto limitati numericamente β gli esiti della indagine ancora piΓΉ solidi e approfonditi.
Certo, lβavere appreso che tra i componenti della Commissione ci sia il dirigente del Provveditorato Regionale per lβAmministrazione Penitenziaria di Emilia Romagna e Marche, dott. Marco Bonfiglioli, il quale β secondo quanto affermato nel decreto di archiviazione sulle morte dei detenuti a Modena β ha predisposto e coordinato le operazioni di evacuazione dellβistituto penitenziario, avviate nel corso della rivolta verificatasi nel carcere di Modena con il trasferimento dei detenuti in altri istituti, rischia di offuscare la lodevole iniziativa.
NΓ© possiamo ritenere sufficienti le rassicurazioni fornite dal Ministero al quotidiano βIl Dubbioβ, occupatosi della vicenda, circa la realizzazione di βappositi sotto-gruppi tenuto anche conto di eventuali fattori di incompatibilitΓ territorialiβ.
Sappiamo bene che le indagini conclusesi con lβarchiviazione abbiano escluso responsabilitΓ penali di sorta sul decesso dei detenuti a Modena, cosΓ¬ come non nutriamo dubbi sulla figura del dirigente in questione.
Tuttavia, se Γ¨ vero che i fatti drammatici e violenti di Santa Maria di Capua Vetere hanno rappresentato βuna ferita e un tradimento della Costituzioneβ e che la Ministra Cartabia ha affermato la necessitΓ , partendo da Santa Maria di Capua Vetere, di βfar luce su quanto accaduto nelle carceri italiane nellβultimo anno, a cominciare dalle rivolte dei detenuti e dalle conseguenti azioni poste in essere dagli operatori penitenziariβ al punto da avere istituito una apposita commissione ispettivaβ, Γ¨ necessario non solo che la Commissione sia davvero imparziale, ma, ancor piΓΉ, che appaia agli occhi dellβopinione pubblica, detenuti compresi, insospettabilmente imparziale.
Analogamente, sarebbe opportuno che la Commissione non rimanga tutta chiusa al proprio interno, aprendosi a figure esterne al DAP β come avvenuto, peraltro, per il solo Presidente della Commissione β in grado di offrire un contributo peculiare e complementare alle competenze, tutte interne al dipartimento, scelte, in misura limitata, tra Magistrati di Sorveglianza, Avvocati, Garanti e Professori.
Eβ in gioco la credibilitΓ del sistema penitenziario e dello Stato nel suo insieme.
Anche noi, Signora Ministra, siamo convinti che il carcere sia βun pezzo di Repubblica, che non possiamo rimuovere dallo sguardo e dalle coscienzeβ e che βchi Γ¨ in un carcere Γ¨ nelle mani dello Stato. E dai rappresentanti dello Stato deve sapere di poter essere trattato nel rispetto di tutte le garanzieβ, come ha riferito nel Suo pregevole e rivoluzionario intervento alla Camera dei Deputati.
E tuttavia, ancor piΓΉ in questo caso, lo Stato non lo possiamo limitare ai soli apparati ministeriali, quanto, piuttosto, volgere lo sguardo verso altre componenti del nostro essere βStatoβ.
Roma, 30 luglio 2021
LβOsservatorio Carcere